giovedì 14 novembre 2019

STEP 17 - La nuvola dei nomi



In questo figura che rappresenta la statuetta di una madonnina, ho provato a scrivere la nuvola delle parole che possono collegare l'oggetto protagonista del mio blog: famiglia, personaggi famosi, religione, arte, turismo, Napoli, Gesù, Assisi, artigianato, tradizione, Natale, cronaca, natività, San Gregorio Armeno, Pulcinella, Pizza, souvenir, Papa, presepe. 

venerdì 8 novembre 2019

STEP 16 - Una prima mappa Concettuale

Una mappa concettuale è uno schema in cui sono presenti due elementi principali:
NODI: rappresentano le idee, i concetti;
RAMI: rappresentano i collegamenti logici tra i nodi.



Attraverso una mappa del genere si possono tenere sott'occhio tutti i concetti legati ad uno specifico oggetto. In particolare io ho provato a tracciare una prima concept map riguardante l'oggetto del mio blog: le statuette del presepe.
All'apparenza potrebbe sembrare alquanto complessa ed ingarbugliata, ma i vari collegamenti sono piuttosto semplici.


Il presepe si costruisce, ovviamente, a NATALE, e il Natale è una festa legata alla RELIGIONE Cristiana. Ma legata al Natale c'è anche la TRADIZIONE, che oggigiorno è portata avanti dall'ARTIGIANATO di tutto il mondo, in particolar modo a Napoli, in via San Gregorio Armeno.
Ma legata al presepe c'è anche la COMPETIZIONE: secondo fonti storiche, da quando si è instaurata questa tradizione nelle famiglie, si organizzavano delle gare per chi avesse il presepe più bello. Ancora, chi ci dice che tra gli stessi artigiani non ci si batta a chi costruisce la Madonnina migliore?
Ovviamente non bisogna dimenticare il TURISMO: che sia per motivi religiosi, che sia per motivi prettamente legati alla scoperta del mondo e dell'artigianato italiano, Napoli attira persone da tutto il mondo, e molti arrivano soprattutto nel periodo natalizio.
Infine fare il presepe, così come l'albero, ogni anno l'8 dicembre è un evento che sicuramente permette alle FAMIGLIE di passare del tempo insieme divertendosi e creando un qualcosa di caldo e meraviglioso.

STEP 15 - L’evoluzione futura della cosa

LE STATUE PRESEPIALI DEL PRESENTE E DEL FUTURO

Il presepe è tradizione, su questo non c'è dubbio. Fa parte ormai da secoli della cultura italiana, e non solo. Ma avete mai pensato ad un presepe innovativo? Un presepe nuovo, magari influenzato da una tecnologia che va oltre alle ormai affermate statuette meccanizzate e in movimento.
Bisogna ricordare in primis che ormai molte persone scelgono di costruire il proprio presepe con delle statuette non più riguardanti il mondo di Gesù Bambino e della Palestina, bensì che rappresentano personaggi famosi, dai calciatori ai politici ai divi del cinema. Si possono vedere, ad esempio, dei presepi in cui al posto della Santa Famiglia sono presenti Fedez e Chiara Ferragni con in braccio il loro figlioletto Leone. Certo, davanti ad una scena del genere viene da storcere il naso: in fondo chi non è amante della tradizione e delle classiche statuette? 


Famiglia dei Ferragnez


Nonostante la maggior parte delle persone preferisca il solito e vecchio presepe, non mancano sicuramente quelli che invece vorrebbero vedere qualcosa di nuovo. 
Pensando ad una possibile innovazione in campo tecnologico e futuristico, giusto pochi minuti fa mi è balenata in testa un'idea. Non è una tecnologia ancora ben avviata, ma perché non pensare a delle statuette olografiche? Provate ad immaginare un presepe fluttuante, in cui i personaggi vengono presentati sotto forma di luce blu. Chissà, magari con lo sviluppo di questa tecnologia si potrebbe arrivare addirittura a farli muovere, o ancora meglio, dialogare! In questo modo non sarebbero più statuette fredde ed inanimate, ma il presepe diventerebbe dinamico e allegro.
Certo... penserete che sia impazzita, ma potrebbe essere davvero innovativo e, sicuramente, non si correrebbe il rischio di rompere le preziose opere d'arte che inscatoliamo con cura ogni 6 gennaio. 

Per il momento, però, dobbiamo accontentarci delle statue e delle scenografie che abbiamo. Non dimentichiamoci comunque che spesso la tradizione rimane la scelta vincente e ci permette di dimostrare tutta la nostra creatività, la passione e la gioia che ci lega alla magica festa del Natale.

domenica 3 novembre 2019

STEP 14 - La cosa come simbolo

SIMBOLOGIE DELLE STATUETTE

Quando sentiamo la parola "presepe" subito pensiamo ad uno dei più grandi simboli del Natale, proprio come l'albero, i regali, il panettone e il pandoro. Ma cosa si cela dietro quest'antica tradizione? 
Il primo significato che esso assume è, ovviamente, di carattere religioso; la nascita di Cristo, scena principale dell'ambiente presepiale, è il simbolo dell'avvento di colui che portò la salvezza e la redenzione agli uomini, oltre a dare inizio al Cristianesimo, la religione più seguita al mondo. 
Tuttavia, con il trascorrere del tempo e, studiando il presepe napoletano, troviamo tante altre simbologie, soprattutto legate alle statuette che lo decorano.
Si sa, di personaggi ce ne sono tanti e sono in continua evoluzione, ma alcuni sono rimasti nella tradizione napoletana da decenni e hanno ormai ottenuto il posto d'onore nel presepe delle famiglie.
Andiamo a descriverne alcuni.


Benino
Chiamato anche Benito, è il pastorello dormiente, chiaro riferimento alle Sacre Scritture: "E gli angeli diedero l'annunzio ai pastori dormienti". Il sonno è considerato non solo come riposo, ma anche come rinascita. Nella tradizione napoletana, inoltre, Benino assume due simbologie: nella prima rappresenta l'attesa nel Natale; nella seconda è colui che sogna il presepe, quindi che non venga in mente di svegliarlo, altrimenti il presepe potrebbe scomparire!



Cacciatore
Per l'epoca in cui è ambientato il presepe, sembra una figura un po' fuori luogo, soprattutto armato di fucile. Nonostante ciò, questo personaggio rappresenterebbe la morte e, in coppia con il pescatore, simboleggia i cicli di vita e morte, giorno e notte, estate e inverno e la dualità tra il mondo celeste di Dio e l'inferno.




Pescatore
Questa figura, come già accennato nella descrizione del cacciatore, è il suo contrapposto: rappresenta sia la vita, contraria alla morte, e l'Ade, il vertice opposto rispetto all'alto del mondo celeste.




Lavandaia
Questo è forse uno dei personaggi più vicini a Gesù e alla sua famiglia. Infatti, nella simbologia del presepe napoletano, le lavandaie rappresentano le levatrici che hanno aiutato Maria a partorire. I panni da loro usati per pulire il Bambinello sono miracolosamente lindi e immacolati, simbolo della verginità pura della Madonna e la nascita miracolosa di Cristo.




Sacra Famiglia
Non c'è molto da dire su questi personaggi, già si sa che rappresentano la famiglia per eccellenza secondo l'ideologia cristiana. Quello che forse non è noto è che le figure del bue e dell'asinello sono i simboli del bene e del male, due forze contrapposte, ma che grazie al loro equilibrio tengono il mondo in ordine.



Vinaio
La statua del vinaio è il simbolo dell'Eucarestia, ma rappresenta anche uno dei dodici venditori di cibo che simboleggiano i mesi dell'anno:
Gennaio: macellaio o salumiere;
Febbraio: venditore di ricotta e di formaggio;
Marzo: pollivendolo e venditore di altri uccelli;
Aprile: venditore di uova;
Maggio: coppia di sposi con cesto di ciliegie e di frutta;
Giugno: panettiere;
Luglio: venditore di pomodori;
Agosto: venditore di anguria;
Settembre: venditore di fichi o seminatore;
Ottobre: vinaio o cacciatore;
Novembre: venditore di castagne;
Dicembre: pescivendolo o pescatore.



Ciccibacco
Spesso è accompagnato da zampognari e suonatori di flauto, è posto alla sinistra della grotta in cui è nato Gesù; rappresenta la personificazione del dio Bacco e i suoi accompagnatori ricordano i riti dionisiaci in cui ci si abbandonava all'ebrezza e all'eccesso. Ciccibacco è dunque il simbolo del limite sottile tra il sacro e il profano.




Zingara
La leggenda narra che una zingara avesse predetto la nascita di Cristo e che per aver peccato in presunzione fosse stata trasformata in una civetta. Quando è presente con il Bambino tra le braccia è il simbolo della profezia della fuga in Egitto, mentre quando è sola simboleggia la passione di Cristo e la disperazione della Madonna.



I Re Magi
Rappresentano il mondo e il tempo che si fermano per la nascita di Gesù. In genere sono tre: Baldassarre il vecchio, che cavalca un cavallo nero; Gasparre il giovane, che monta un cavallo bianco; Melchiorre il moro, col suo cavallo fulvo. I tre cavalli simboleggiano i tre momenti del giorno: notte, mezzogiorno e alba. La loro corsa richiama il percorso delle stelle verso il luogo della nascita di Gesù Bambino, che risulta essere il simbolo del sole che risorge.



I due compari zi' Vicienzo e zi' Pascal
Compagni di bevute e chiacchiere, si presentano come due amiconi allegri e spensierati, ma per la verità simboleggiano rispettivamente sia il Carnevale e la Morte sia i due solstizi (24 dicembre 24 giugno).





Per concludere, dopo questo excursus sui personaggi più importanti di un presepe napoletano fatto come si deve, non dobbiamo dimenticare il simbolo più importante che esso assume: fare il presepe insieme alla propria famiglia è un qualcosa che unisce e che regala gioia e calore, sensazioni che una festa come il Natale non dovrebbe mai smettere di trasmetterci.


Fonte: https://www.holyart.it/blog/natale/personaggi-del-presepe-napoletano-significato/

STEP 13 - L’anatomia della cosa

DISSEZIONIAMO UNA STATUETTA E SCOPRIAMONE L'ANATOMIA

Tutti sanno che le statuette, essendo oggetti di produzione artigianale in serie, possono essere create tramite uno stampo in cui viene fatto colare il materiale, per poi lasciarlo indurire nel forno e decorarlo a mano con tecniche varie.
Questo, tuttavia, non è l'unico modo per creare gli svariati personaggi che popolano il nostro presepe. A seconda del tipo di materiale, infatti, alcuni hanno bisogno di una struttura interna su cui poi costruire l'esterno della statuetta. 

Andando a "dissezionare" una statuetta si possono trovare diverse tipologie di "interiora":
  • In quelle ottenute per colaggio, con molta probabilità troveremo un interno pieno e compatto, questo perché lo stampo viene riempito del tutto dal materiale allo stato liquido;
  • In quelle create con la ceramica, essendo un materiale che può esplodere nel forno, troveremo all'interno il vuoto. Infatti, se solleviamo la nostra statuetta e la guardiamo sul fondo, notiamo un foro atto a far uscire l'aria durante la cottura;
  • Nelle statuette create con la cera, il das, la terracotta o il gesso, per dare una struttura occorre spesso un manichino di legno (a volte sono creati con gli stuzzicadenti); quindi, aprendone una, possiamo osservare tale "scheletro", composto da un busto, una testa e i gli arti, propri di un essere umano.
  • Nei personaggi in movimento, la struttura interna è realizzata con dei meccanismi elettronici che consentono al corpo di svolgere delle azioni (come il pizzaiolo che inforna una pizza o la lavandaia che pulisce i panni).

Manichino di legno per una Madonna


Ovviamente, essendo le statue delle rappresentazioni di uomini, donne ed animali, possiamo andare ad individuare l'anatomia esterna dei loro corpi.


  1. Testa: la testa di ogni personaggio è decorata nei minimi dettagli, dagli occhi alle labbra ai capelli ben definiti;
  2. Busto: è il corpo principale della statuetta, su cui vengono costruiti poi gli arti;
  3. Braccia
  4. Gambe
  5. Piedistallo: è essenziale per alcune statuette, poiché i piccoli piedi non sono sufficienti per mantenerli in piedi;
  6. Firma: ogni statuetta presenta la firma dell'artigiano che l'ha realizzata.

lunedì 28 ottobre 2019

STEP 12 - I materiali della cosa

DI COSA SONO FATTE LE STATUETTE?

Come si sa, l'arte presepiale non è recente, bensì risale a secoli e secoli fa. Va da sé che anche i materiali con cui vengono realizzate le statuette sono cambiati nel tempo.
Si possono così trovare realizzazioni in legno, stucco, terracotta e cera, dipendentemente anche dal luogo della loro produzione.

L'Alto Adige, le Venezie e la Liguria, infatti, si sono specializzati nell'uso del legno, con cui spesso venivano realizzati solo la testa e gli arti dei vari personaggi, che venivano poi coperte con  vestiti realizzati appositamente per loro dai sarti.


Presepe ligure in legno e tessuti sartoriali


A Roma e a Napoli, invece, le stesse figure venivano, e vengono tutt'ora, create in terracotta, materiale diventato il più diffuso.


Presepe napoletano in terracotta

Ancora, in Sicilia si realizzarono addirittura caratteristiche statuine e presepi in rame e corallo.


Presepe siciliano in rame e corallo


Come si sa, benché sia nato in Italia, il presepe si è diffuso in tutto il mondo e, in base al paese, possiamo trovare materiali differenti per i personaggi.

Nella Francia provenzale i pastorelli sono costruiti con manichini lignei con mani, testa e piedi fatti in cera o in terracotta, segno della chiara influenza italiana.


Presepe francese in cera


Nell'Europa dell'Est, invece, si vedono statuette fatte in legno, carta o ancora ovatta.

Presepe polacco in cartone


Forse non sono molto diffusi come gli esempi che ho citato nel corso del post, ma esistono ancora presepi realizzati anche in gesso, come quelli africani, oppure ancora creati in vetro o in ceramica. 
Giusto a casa posseggo un bellissimo presepe della marca Thun, con le classiche figure paffute e colorate tipiche di questa famosissima marca, realizzate a mano in ceramica.

Presepe della Thun in ceramica

STEP 11 - La tassonomia della cosa

TASSONOMIA DIETRO LE STATUETTE PRESEPIALI E IL PRESEPE IN GENERALE


Il presepe, dal latino praesaepe, significa "greppia", "mangiatoia" o ancora "recinto", in quanto nell'Antichità vi venivano tenuti gli ovini e i caprini. Il significato che noi adesso associamo, invece, è quello che prevede, solitamente, una capanna con all'interno Maria, Giuseppe, Gesù Bambino, il bue e l'asinello. 
Ma cosa c'è dietro questo simbolo del Natale? E soprattutto come si è evoluta la tradizione dell'arte presepiale, sotto il punto di vista delle statue che lo popolano?

Prima di arrivare a parlare del presepe vero, quello fisico, quello che si tocca, dobbiamo tornare molto indietro nel tempo. I primi presepi, in fatti, non erano costruiti a mano nel vero senso della parola, bensì erano dipinti. La prima testimonianza arriva addirittura al III secolo D.C., precisamente dalle Catacombe di Priscilla sulla via Salaria a Roma.


Natività, Catacombe di Priscilla


Dal Quattrocento in poi sono stati numerosi gli artisti che hanno rappresentato la scena della nascita di Cristo, basti pensare alla "Natività" di Giotto e "L'adorazione dei magi" di Botticelli.


Natività, Giotto


Adorazione dei Magi, Botticelli


Ma torniamo ora alla tassonomia vera e propria delle statue del presepe. 
Con molta probabilità l'origine di tali statuette deriva da delle figure, i larii, gli antenati defunti che, secondo le tradizioni romane, vegliavano sul buon andamento della famiglia. Ogni antenato veniva rappresentato con una statuetta, di terracotta o di cera, chiamata sigillum (da signum: segno, effigie, immagine). Le statuette venivano collocate in apposite nicchie e, in particolari occasioni, onorate con l’accensione di una fiammella.In prossimità del Natale si svolgeva la festa detta Sigillaria (20 dicembre), durante la quale i parenti si scambiavano in dono i sigilla dei familiari defunti durante l’anno.
In attesa del Natale, il compito dei bimbi delle famiglie riunite nella casa patriarcale, era di lucidare le statuette e disporle, secondo la loro fantasia, in un piccolo recinto nel quale si rappresentava un ambiente bucolico in miniatura.
Larario romano


Tornando ai tempi moderni, il presepe è rimasto nella tradizione cristiana come vero e proprio culto irrinunciabile. Dapprima le statue erano quasi a grandezza naturale, per cui venivano allestiti i presepi in luoghi pubblici o di culto, come le chiese; in seguito il popolo sentì l'esigenza di possedere nelle proprie case questi elementi figurativi, che fosse la Sacra Famiglia, il bue e l'asinello, i pastori, i Magi e ogni altra figura rappresentativa del mondo contadino. 
Questa tradizione si è sviluppata in Italia e, in particolare a Napoli, città per eccellenza per la produzione di figure presepiali. E non parliamo solo di semplici statuette di terracotta inanimate: con l'avvento della tecnologia, gli artigiani napoletani hanno iniziato a costruire dei presepi meccanici, con tante figure tipiche del tempo di Gesù e dei tempi moderni dediti a compiere i loro lavori abituali, come il panettiere, il pizzaiolo, la donna che stende o lava i panni, e chi più ne ha più ne metta.


Pizzaiolo in movimento

Come ogni cosa di questo mondo, anche le statue del presepe si sono evolute nel tempo, prendendo sempre più le sembianze dell'uomo moderno, rivelando, oserei dire purtroppo, i molti aspetti negativi che lo caratterizzano. Ecco quindi che compaiono Maria e Giuseppe che si fanno un selfie davanti ad una capanna munita di pannelli solari, il pastore con lo smartphone in mano, i Re Magi che portano i loro doni, comprati online, con dei nuovissimi hooverboard al posto dei cammelli. 
Se sia vincente questa nuova idea moderna, non so dirlo; io rimango fedele alle statuette semplici e tradizionali, che non ci faranno mai dimenticare le nostre origini e gli uomini che eravamo nel passato.


Presepe moderno