Un viaggio nel presepe
Lo stesso presepe settecentesco, al di là del suo indiscusso valore storico e artistico, ridotto oggi a esibizione di mero collezionismo, di ostentato benessere economico, ha perduto ogni riferimento alla sua originaria espressione devozionale."
Roberto De Simone, Il presepe popolare napoletano, Torino: Giulio Einaudi editore, 1998, pp. 3.
Natale |
Carattere notturno e infero del presepe
In altri tipi ancora, il carattere misterico e infero viene espresso in senso labirintico, per cui il visitatore può camminare all'interno stesso della rappresentazione, allestita con l'intento di attivare un percorso magico e sotterraneo."
Roberto De Simone, Il presepe popolare napoletano, Torino: Giulio Einaudi editore, 1998, pp. 11.
La Grotta |
Il presepe di Don Vincenzo
Registrazione effettuata il 16 dicembre 1979 a Napoli, nella bottega di Don Vincenzo di anni 67, costruttore di presepi.
DON VINCENZO
"Il presepio si fa solo per devozione; ci sta la nostra vita, dentro. Io scendo da una famiglia di presepianti, e costruivo pure i carri di Piedigrotta, ma il presepio lo sapeva fare pure mio nonno, e un mio prononno, che lo fece per un monaco a San Pasquale a Chiaia, e là lo trovate proprio tale e quale come lo fece lui, con le scese, le discese, la grotta e l'osteria.
Una volta, quando ero piccolo, stavo di casa nei Vergini, e nei bassi, nei terranei, facevano il presepio, con tutte le regole antiche, di anni e anni, trecento, quattrocento anni fa, insomma, si faceva a mestiere d'arte. Mi ricordo che dopo la Befana, però, si toglievano i pastori, si levava dalla grotta il Mistero, e si mettevano dentro le Anime del Purgatorio, così si faceva. Il presepio si metteva fuori ai bassi e quelli che passavano gettavano due soldi - all'epoca erano qualche cosa - pure mezza lira, i più benestanti."
Roberto De Simone, Il presepe popolare napoletano, Torino: Giulio Einaudi editore, 1998, pp. 79.
La Madonna |
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